Tiramisù, il dolce più amato nel mondo tra storia e (sbagliate) reinterpretazioni

Di posti affascinanti nel mondo ce ne sono tanti, città bellissime per la loro storia e paesaggi incantati. Ma se c’è qualcosa che spesso unisce i popoli, quella è il cibo, e l’Italia ne sa qualcosa. Dai primi ai contorni la bella penisola ha sempre offerto il meglio, dando vita a ricette particolari e gustose replicate, spesso con risultato negativo, in molti paesi. Un’importante e rinomata tradizione made in Italy è quella pasticcera che fonde bellezza e sapori unici per tutti i palati. In particolare è emerso da molti sondaggi che il dolce più apprezzato è proprio il tiramisù.

Questa bomba di gusto nasce a Treviso, ma si diffonde solo dopo che Giuseppe Maffioli scrive sulla sua testata giornalistica “Vin Veneto” di un dolce che univa prodotti semplici a quelli complessi. Il tiramisù è infatti preparato con uova, zucchero, mascarpone, savoiardi e caffè. Fu proposto per la prima volta nel ristorante “Alle Beccherie” ed il nome originale era “Tiramesù”. Primo esecutore di questa opera d’arte culinaria fu un pasticcere, Loly Linguanotto, che proveniva da esperienze di lavoro in Germania. Era all’inizio definito la “zuppa inglese al caffè” ma col tempo ha preso una sua forma e una sua popolarità, diventando un dolce nutriente di cui gli italiani non possono fare a meno.TIRAMISU

Definito l’oro dei golosi, il tiramisù è diventato una vera e propria istituzione nella pasticceria e vanta anche un festival tutto dedicato a lui che si svolge a Roma. Amato così tanto, è stato spesso soggetto a rivisitazioni sbagliate, soprattutto all’estero. L’invertire o il cambiare alcuni elementi essenziali non ha portato molti pasticceri stranieri a perseguire la strada della bontà, al contrario, il tiramisù ha perso la sua caratteristica semplicità, che è poi il suo segreto dall’Ottocento ad oggi.

Valentina Paluccio

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