Il tono è volutamente apocalittico, le Nazioni Unite hanno deciso di mettere in guardia il mondo per far sì che si possano diminuire le emissioni di gas serra e salvare il pianeta da una fine catastrofica che sta già provocando molti danni. Tra le cause di questo fenomeno ci sono in primis l’anidride carbonica poi il metano, l’ozono, sostanze gassose dovute ai processi industriali, dai compressori e dagli impianti di condizionamento.

Non si riesce a mantenere le temperature entro 2,7 gradi Farenheit sopra i livelli preindustriali. Anche il minimo cambiamento della temperatura influisce negativamente. Molti animali nelle zone artiche stanno soffrendo, perdono il pelo e le forze e il paesaggio è fortemente compromesso. Oppure molte città come New York e Giacarta rischiano imponenti inondazioni con altri 1,5 gradi C di riscaldamento. Molte sono le deforestazioni in atto, le foreste terrestri infatti hanno via via perso la capacità di assorbimento dell’anidride carbonica. Addirittura la Corrente del Golfo rischia di modificarsi a causa delle ondate di calore provenienti dagli oceani e questo provoca sempre più episodi di alluvioni e siccità influendo sulla vita delle persone che spesso si trovano in pericolo.
Tutto questo è stato oggetto di un importante summit ad Incheon, in Corea del Sud, durante il quale è stato letto un report firmato da 91 ricercatori provenienti da almeno 40 paesi i quali hanno messo in discussione l’accordo sul clima di Parigi del 2015. I nemici numero uno sono i combustibili fossili e l’obiettivo è quello di diminuire le emissioni del 45% entro il 2030.

Questo abbassamento però sembra non essere preso seriamente in considerazione dai grandi della Terra tra cui Donald Trump poiché gli ultimi 4 anni sono stati i più caldi di sempre. Non solo gli Stati Uniti sono il paese del mondo che emette più gas serra pro capite, ma ha anche smesso di sovvenzionare un fondo che aiuta i paesi più poveri a investire in energia pulita e quindi a sopportare il caldo in aumento. Il nostro ecosistema in tutta la sua delicatezza è in pericolo. Per l’Onu abbiamo davvero pochi anni per salvare e salvarci, è il momento di ribellarci a un mondo che si è voltato dall’altra parte.

Una ragazza di soli 16 anni, Greta Thunberg, con le sue lunghe trecce color miele, è venuta scuotere i potenti da un sonno profondo e con lei molti studenti, i “Friday’s for future”, stanno scendendo in piazza per muovere accuse precise a chi, per anni, ha inquinato senza scrupoli rubando il futuro ai nostri figli. Greta parla di fallimento umano nei confronti dell’ambiente che ci circonda e tutto questo l’ha detto alla presenza di un Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker molto scosso. Greta, con il supporto dei social network, sta andando avanti nelle sue battaglie e nelle sue accuse, anche per far capire a tutti che muoversi è possibile, aspettare non è buono, la vita è adesso, il mondo va salvato e tutti per un giorno possiamo essere eroi.

Valentina Paluccio

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