E’ oramai risaputo che in una buona dieta mediterranea ci sia la giusta dose di cereali settimanale. C’è chi ama le zuppe le quali prevedono un mix di cereali oppure chi preferisce gustarli separatamente. I cereali forniscono energia, attutiscono il senso della fame e sono anche buoni da mangiare. Un cereale cui spesso non si dà la giusta considerazione è il miglio.
In Europa per anni è stato sottovalutato e destinato soprattutto all’alimentazione di uccelli e pollame. È coltivato prevalentemente in India, Cina e Nigeria, poiché nel Vecchio Continente la coltivazione non è molto diffusa, soprattutto per motivi legati alla produttività. Si tratta di minuscoli chicchi appartenenti alla famiglia delle graminacee, fondamentali per l’organismo umano.
E’ un cereale ricco di sali minerali, che offre un’ottima dose di carboidrati e una quantità sufficiente di aminoacidi facilmente assimilabile. Contiene vitamina del gruppo B, A, E, e attraverso l’acido silicico apporta dei benefici alla pelle, ai denti, ai capelli e alle unghie. Ha la capacità d’influire anche sulla psiche umana, riducendo la stanchezza, lo stress e combattendo la depressione. Anche in gravidanza è consigliato, perché riesce ad avere un potere antiabortivo. Secondo gli esperti in materia, è l’unico cereale alcalinizzante ossia in grado di de-acidificare l’organismo. Non presenta controindicazioni, tranne che nel caso sia presente un’allergia alle graminacee.
La curiosità: a causa della sua lunga conservabilità, è grazie al miglio stoccato nei magazzini della città, che Venezia invasa dai Genovesi nel 1378, si salvò dalla morte per fame.
Veronica Otranto Godano